Che bello quel romanzo. Pare un film

Su Il Venerdì di Repubblica di ieri, il volume della collana Retroscena di MMC49’76, Visto si stampi. I romanzi-film in Italia tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta (Marsilio) di Martina Zanco.

“Il romanzo tratto dal film? Un’altra di quelle idiozie americane contemporanee…” Così diceva, nel 1979, Woody Allen in Manhattan.

E se l’affermazione è valida per gran parte dei casi (il picco dei romanzi tratti dai film, ossia le cosiddette novelization, fu proprio negli USA e negli anni 70-80) va detto che in realtà questa pratica risale addirittura ai primi del ‘900, può contare qualche esempio di notevole pregio, e non è solo americana.

Lo ricorda un libro in uscita, Visto si stampi. I romanzi-film in Italia tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta (Marsilio) di Martina Zanco, che ha frugatosi negli archivi delle case di produzione come la Titanus, delle case editrici e delle agenzie letterarie la Ali di Erich Linder alla ricerca di materiali. È negli anni Sessanta, davanti alla nascita di un nuovo pubblico (quello che sancisce il trionfo della Dolce Vita) e di nuovi lettori (grazie anche alla nascita di un’editoria tascabile), che si cercano nuove sinergie.

(Da Che bello quel romanzo. Pare un film, Emiliano Morreale)