Sabato 18 Giugno, durante il convegno “Italian Cinema and Media: Past and Present, Continuity and Change, Expectations for the Future” (Rome, June 16th-18th, 2022) si è affrontato il tema della rappresentazione delle figure professionali coinvolte nella produzione cinematografica tra gli anni Quaranta e Settanta.
Nel presentare i risultati delle ricerche condotte contestualmente al progetto PRIN 2017 «Modi, Memorie e Culture della Produzione Cinematografica Italiana (1949-1976)», coordinato dall’Università di Udine con IULM e le Università di Parma, Roma Tre e Cagliari, gli interventi si sono concentrati sull’analisi delle pratiche discorsive sull’industria e sui lavori del cinema prendendo in considerazione un’eterogenea varietà di fonti – pubblicistiche, archivistiche e audiovisive.
L’intervento di Grizzaffi ha preso in esame la rete di discorsi, di narrazioni e di (auto)rappresentazioni prodotte dalla stessa industria cinematografica fra il 1949 e il 1976 a partire da un regesto dei principali cinegiornali conservati nell’Archivio Luce. Ha analizzato il modo in cui questa produzione discorsiva concettualizza prassi e politiche produttive e contribuisce a costruire e a promuovere un sistema di valori condiviso.
L’intervento di Gipponi si è focalizzato, invece, sull’immagine dell’industria cinematografica, e in particolare sulla figura del produttore, all’interno dei programmi di informazione RAI, segnatamente i notiziari. L’ipotesi alla base della ricerca è che, mentre i programmi di intrattenimento hanno plasmato un’immagine caricaturale e sempre deforme del produttore cinematografico (cialtrone, ignorante, disonesto…), i telegiornali garantiscano invece una maggiore complessità e poliedricità nel racconto di questa figura: in quali occasioni dedicano servizi a produttori cinematografici?
Ad arricchire ulteriormente il quadro d’indagine, Bernabei e Cesaro hanno sondato le strategie di rappresentazione e autorappresentazione delle figure professionali operanti nel mid-management produttivo – non solo produttori ma anche direttori di produzione e ispettori di produzione – in un ampio corpora di periodici di settore tra il finire degli anni Cinquanta e la metà degli anni Settanta. Si analizzeranno in prima istanza rubriche di rilievo dedicate ai lavoratori – come Il personaggio del mese su «La Fiera del Cinema», Profili su «Cineproduzione italiana», Oggi parla su «L’Araldo dello Spettacolo» e Figure del nostro cinema su «Cinespettacolo» –. In seconda istanza, un focus su «Cineproduzione italiana», testata curata dai direttori di produzione, renderà conto di differenti metodologie di lavoro e approcci al sistema attraverso scritture di lavoratori appartenenti al reticolo produttivo.