Una delle linee di ricerca intraprese dall’unità di Parma si concentra sulle microstorie che contribuiscono a svelare la cultura cinematografica del Paese.
Dopo aver lavorato alla figura dell’addestratore di animali per il cinema, identifica nel fondo Italo Tomassi un ulteriore tassello dell’industria manufatturiera e artigianale legata al ramo della scenografia.
Italo Tomassi nasce a Roma il 25 febbraio del 1910. Indirizzato allo studio dell’arte pittorica, si appassiona di decorazione, prospettiva, pittura ed affresco.
Uscito dal collegio a 18 anni, si trasferisce a Pola, Cuneo e Rieti, dove lavora come decoratore. Torna infine a Roma e diventa il collaboratore preferito dello zio, Giulio Sordoni, decoratore apprezzato nella Capitale.
Nel 1935, esegue qualche lavoro a cottimo presso la CINES. Viene notato per le sue capacità e viene assunto presso gli stessi stabilimenti cinematografici. Da quell’anno opera quasi esclusivamente nel settore in qualità di “pittore scenografo”.
Quando la CINES viene distrutta da un incendio, comincia a lavorare alla realizzazione e la progettazione di Cinecittà attraverso la stesura dei disegni architettonici sotto la guida dell’Architetto Peressutti che lo aveva preso come aiuto.
Il 28 aprile 1937 Cinecittà apre le sue porte, Italo Tomassi è presente e vi resterà a lavorare fino al 1985.
Durante la sua carriera dipinge fondali e scene per circa 350 film. Lavora per i maggiori registi italiani e stranieri quali Fellini, Zeffirelli, Visconti, Pasolini, Blasetti, René Clair, Zinneman, Polanski, Stanley Kramer, L’Herbier, Leone.