“Incantatori di serpenti” o “capitani coraggiosi”? “Padroni del cinema” o “improvvisati”?
Gli appellativi con cui, nel nostro paese, sono stati etichettati i produttori cinematografici sono i più disparati, e il più delle volte poco lusinghieri. Del resto, quella del produttore cinematografico è una figura complessa, un ruolo professionale dall’identità instabile, soggetta a forti oscillazioni perfino all’interno dei singoli sistemi produttivi nazionali.
Di riflesso, anche l’immaginario intorno a questa figura fondamentale della produzione cinematografica risulta ambiguo e contraddittorio: il convegno Il produttore cinematografico fra scena e retroscena, ribalta e fuoricampo si propone di indagare in particolare la messa in figura e la messa in discorso del produttore all’interno dei media e della produzione culturale nel periodo di riferimento della ricerca PRIN “Modi, memorie e culture della produzione cinematografica italiana (1949-1976)”. Indagherà le pratiche discorsive e di messa in immagine, le forme di (auto)rappresentazione della figura del produttore; i modi, cioè, in cui il suo ruolo e la sua identità professionale sono stati storicamente intesi, definiti e rinegoziati.